La seduzione ricomincia dalla sottoveste

Non più lingerie, non ancora abito Ora si porta sotto il cardigan Esce allo scoperto, anche in pieno inverno, quel sott’abito di seta smerlato che accende il desiderio degli uomini. Matematico che la sottoveste riapparisse in una fase di crisi come questa, in qualità di antidoto rassicurante, legato all’immagine prosperosa, calda e materna che trasmettono le donne tutte curve. Ma fortunatamente i revival nella moda hanno la virtù di non riproporsi mai uguali

Non più lingerie, non ancora abito Ora si porta sotto il cardigan

Esce allo scoperto, anche in pieno inverno, quel sott’abito di seta smerlato che accende il desiderio degli uomini.
Matematico che la sottoveste riapparisse in una fase di crisi come questa, in qualità di antidoto rassicurante, legato all’immagine prosperosa, calda e materna che trasmettono le donne tutte curve.

Ma fortunatamente i revival nella moda hanno la virtù di non riproporsi mai uguali.
Escluse le sventagliate di sottovestine corte, come quelle che portavano quest’estate sui jeans le adolescenti, roba vecchia.

La nuova estetica è figlia di un processo che affonda le radici in tempi recentissimi. Costola delle sottovesti cosmetiche moderne – che da svariate stagioni vendono molti stilisti in abbinata con abiti di pizzo, trasparenti, o cumunque leggerissimi – in nylon o seta elasticizzata – per schermare il corpo e addirittura contenerlo, migliorandolo come una guaina correttiva. Da lì arriva la formula sottoveste di seta più golfone, calzamaglia e stivali, che inonda i negozi. Genere «esco da casa di gran fretta», in verità studiato al millimetro davanti allo specchio; dove l’equazione pesante e leggero stravince perché assottiglia la figura. Favorita anche dai climi miti imposti dal global warming. Anche perché se i pesi spessi andassero in tandem si otterrebbe un effetto omino Michelin che ingrosserebbe anche un’ anoressica.

Spiega Alberta Ferretti che sulla sottoveste ha costruito la sua fortuna:

I modelli di oggi sono molto diversi dai debutti in passerella degli Anni Ottanta, dove le sottoveste era una tenuta da sera vedo nudo che diceva: “guardami, guardami, voglio sedurti”. Oggi non è più proposta in modo forzato. Né abito, né lingerie, diventa un accessorio da sposare a capi più corposi e sportivi per lasciare intuire una femminilità discreta. Proprio nel gioco del contrasto, spesso e sottile, e nel suo uso disinvolto sta quel lampo di meraviglia che mostra un’intrigante naturalezza. Arte in cui è maestra Kate Moss

Anche in collezioni come quella di Blumarine la sottoveste è una costante – accostata a lanosi pullover e cardigan dai colori baby – dedicata alle slanciate bellezze dei Paesi emergenti dell’Est

Racconta Anna Molinari:

Clienti sempre più importanti per il mercato italiano che ricercano capi con lavorazioni preziose scandite da ricami Svarowski, ma senza rinunciare – pure sotto zero – al piacere di sfoggiare gambe e decolletè in pieno giorno.

Se Ermanno Scervino mutua la versione per le trentenni da «gatta sul tetto che scotta» con ricami in mohair sulla seta; Kristina Ti accontenta le grintose ventenni. La stilista piemontese, abituata fin dagli esordi a coniugare lingerie e prèt à porter, dice: «Abbiamo imparato a indossare quest’ indumento come qualsiasi altro capo basic del guardaroba apprezzandone le qualità più quotidiane. Ma le giovani sono quelle che lo declinano meglio, con un atteggiamento rock: T-shirt sotto e macro cardigan sopra, che lascia appena intravededere la maglietta.

Fondamentale poi, la giusta punteggiatura: calze in tinta, una lunga catena e stivaletti con il tacco a spillo. Conditi da tanta nonchalance. Colori? Chiari, ma anche il nero, da non caricare troppo con riferimenti punk che regalano un effetto stantio». A Miami nel ristrutturato l’hotel Fontainebleau nei giorni scorsi si è svolta la sfilata più sexy dell’anno. Quella di Victoria Secret’s a cui ha partecipato per la terza volta Intimissimi, unico marchio italiano che vende nei celebri negozi della catena Usa dopo l’accordo siglato con la Limited Brands Inc.

L’argomento ha i suoi fans, e sono tanti a giudicare dal cliccatissimo sito http://web.tiscali.it/sottoveste/

La seduzione della sottoveste su La Stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *